Conosci la storia di Santa Barbara, la santa protettrice di minatori, vigili del fuoco e di tutti coloro che lavorano in ambienti pericolosi?

 

Santa Barbara è una figura che unisce persone di diverse professioni e culture, accomunate dal desiderio di protezione e di sicurezza. Il 4 dicembre, lavoratori come minatori, soccorritori, vigili del fuoco, ingegneri e geologi, celebrano Santa Barbara, da secoli legata a coloro che lavorano in ambienti estremi e pericolosi.

 

Una storia di fede e di coraggio

Santa Barbara, vissuta nel IV secolo D.C., era una giovane cristiana che, per sfuggire alle persecuzioni del padre pagano, si rifugiò in una torre. Durante la costruzione fece aggiungere una terza finestra in onore della Trinità. Scoperta dal padre, fu imprigionata e martirizzata. La sua storia, segnata dalla fede e dalla sofferenza, l’ha resa un’icona di coraggio e di speranza.

 

Il legame di Santa Barbara con il mondo della miniera

Il motivo per cui Santa Barbara è considerata la protettrice dei minatori e dei soccorritori è legato in parte al simbolismo della torre in cui si rifugiò. Questa struttura, con le sue ombre e le sue pareti in pietra, evocava simbolicamente l’ambiente in sotterraneo fatto di anguste gallerie e miniere. La sua morte violenta è inoltre spesso collegata al fuoco e alle esplosioni, motivi che l’hanno resa una figura protettiva per coloro che sono coinvolti nei lavori e negli ambienti a rischio.

 

Nel segno di Santa Barbara: fede, lavoro e comunità

Il 4 dicembre rappresenta un momento estremamente solenne ed un’occasione per commemorare i colleghi che hanno perso la vita svolgendo il proprio lavoro. Lavorare in ambienti difficili crea un forte legame di fiducia tra le persone e celebrare la memoria di questa Santa rappresenta un’occasione per sentirsi parte di una comunità unita dalla fede e dal sostegno reciproco.

 

La celebrazione di Santa Barbara tra le montagne Dolomitiche del Cadore

Tra i paesaggi mozzafiato delle Dolomiti bellunesi sorgono gli abitati di Tai di Cadore e Valle di Cadore, luoghi da cui si snodano le omonime gallerie attualmente in fase di costruzione e oggetto di intensi lavori in vista delle Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026.

Se raggiungere i 2000 m rappresenta il Battesimo della Montagna per uno scalatore, il 4 dicembre 2024 è diventato un nuovo battesimo di fede e tradizione. La mia prima partecipazione ai festeggiamenti in onore di Santa Barbara ha aperto le porte verso un mondo di valori profondi, dove ho vissuto un coinvolgente senso di comunità e di rispetto.

E’ stato inoltre un momento che mi ha fatto venire a conoscenza di alcune curiosità che mai avrei immaginato. Ad esempio: pare che S. Barbara abbia un debole per i cantieri attivi; infatti la sua festa si celebra solo lì, in presenza di polvere e dinamite. Un po’ come dire: “finchè si scava… si festeggia!”. Ne sono rimasta davvero affascinata! E non potete capire quanta devozione da parte delle maestranze, che già dal giorno prima fremevano nei preparativi ed allestivano un altare maestoso e degno di un vero e proprio palcoscenico, rigorosamente ed unicamente con il materiale presente in cantiere. Sono rimasta davvero colpita dall’amore che tecnici e maestranze mostrano per questa festa. Sentirli parlare di questa Santa e dell’amore che si prova verso di Lei ha suscitato in me delle emozioni davvero forti.

 

Fede e lavoro si incontrano: la messa in onore di Santa Barbara

I festeggiamenti hanno avuto inizio con la messa celebrata dal Parroco locale Don Fabio che esordiva sottolineando l’importanza di questa festa per la comunità cristiana. Egli ringraziava inoltre le maestranze per il lavoro svolto, mettendo quotidianamente a rischio la propria vita per il bene della collettività. Sin dalle prime battute è emersa tutta la sua commozione nel ricordare il suo stesso padre che lavorava in galleria quando lui era bambino e il cui compito era quello di ribattere le punte usate per le perforazioni. La devozione e il senso di comunità che si respirava durante la celebrazione mostrava come la fede possa offrire conforto e speranza.

 

La devozione a Santa Barbara attraverso le parole delle maestranze

Nella solennità del momento sono intervenuti dei partecipanti che hanno ricordato alcuni dei loro cari, ormai scomparsi e che hanno portato alla luce ricordi di un’epoca ormai trascorsa. Uno dei partecipanti, con grande esperienza alle spalle, ha messo in risalto l’evoluzione delle tecniche e tecnologie di scavo nel corso dei decenni.

Non sono mancati aneddoti e curiosità: sapevate ad esempio che una volta le gallerie si scavano a mano e dotati di sola mazza e punta? Solo a sentirlo dire ho percepito la fatica percorrere le mie braccia. E non solo, pensate che c’era anche un diverso trattamento economico tra “sinistri” e “destri”. I primi infatti risultavano una rarità assoluta e per questo venivano pagati il doppio. Già era un’impresa arrivare a fine giornata non stravolti dalla fatica, figuriamoci per un destrorso quale calvario potesse rappresentare l’aggredire il fronte in prossimità del paramento sinistro.

 

Tecniche di scavo antiche e moderne

D’altro canto tempi duri generano uomini forti ed aggiungerei ingegnosi. Per favorire il faticoso lavoro di scavo, già dall’epoca dei romani venivano utilizzate alcune tecniche sicuramente innovative per il tempo. Erano infatti note le proprietà dell’aceto nell’indebolire le rocce, in particolare quelle calcaree. Ebbene uno dei modi per favorire gli scavi era proprio quello di realizzare dei fori in avanzamento in cui veniva poi versato dell’acido acetico, che agendo chimicamente, indeboliva la roccia e ne favoriva la disgregazione.

 

Un brindisi a Santa Barbara: tra tradizione e gusto

Dopo il momento di raccoglimento iniziale, l’atmosfera è diventata più leggera e gioiosa. I presenti si sono riuniti in un pranzo conviviale allestito proprio all’interno della galleria. Intorno a lunghe tavolate sia tecnici che maestranze si sono riuniti per condividere un pasto tanto genuino quanto ricco di significato. Le risate e le storie raccontate hanno dato vita ad un’atmosfera calorosa ed accogliente, dove il cibo è stato solo un pretesto per rafforzare i legami di amicizia e costruirne di nuovi. Tra risate e brindisi, si sono gustati piatti tipici della tradizione calabrese, in onore alle origini della stragrande maggioranza dei lavoratori. L’atmosfera è stata quella di una grande festa, condita da un buon vino e da musica tradizionale che ha messo la ciliegina sulla torta ad una giornata ricca di significato.

 

Perché è importante ricordare Santa Barbara oggi?

In un mondo sempre più industrializzato e tecnologico, celebrare Santa Barbara ci ricorda quanto sia importante commemorare il valore inestimabile del lavoro umano, soprattutto quando questo è svolto in contesti difficili. La figura di questa Santa ci ricorda che, nelle profondità della terra e nei momenti più bui e difficili, la fede e la speranza diventano fonte di forza, collettività e riunione. L’insieme di questi valori diventano una risorsa che infonde coraggio e solidarietà a chi ogni giorno affronta un lavoro faticoso e rischioso.

Alziamo dunque i calici a Te, nostra Patrona, affinché continui a illuminare il cammino di chi come noi, ogni giorno, si impegna per un mondo migliore.

 

Rossana Merlo