Aree di servizio
Stabilizzazione di pendii e consolidamenti di scarpate in roccia
Luogo
Valfabbrica
Stazione appaltante
Anas S.p.A.
Cliente
Anas S.p.A.
Importo lavori
1a commessa: 1’739’924.17 €
2a commessa: 1’297’945.35 €
Data di inizio progetto
1a commessa: 2014
2a commessa: 2017
Data di fine
1a commessa: 2016
2a commessa: 2018
Capoprogetto
Arch. Rosalba Palazzotto
Team di progettazione
Arch. Rosalba Palazzotto, Ing. David Carlaccini, Ing. Antonio Salvemini
1a commessa:
Progettazione degli interventi di stabilizzazione del movimento franoso del corpo stradale CS01 e realizzazione degli sbancamenti necessari alla realizzazione della sede stradale della SS.318 di Valfabbrica mediante:
1) realizzazione di un sistema di drenaggio profondo costituito da un allineamento di pozzi drenanti di piccolo diametro (D=1.2 m, ad interasse i= 7.5m) interconnessi tra loro posti nella zona di monte, e da uno scarico che garantisce il convogliamento dell’acqua drenata verso valle;
2) Realizzazione di una regimentazione delle acque superficiali costituita da un sistema di raccolta e smaltimento delle acque di deflusso mediante canalette e opere idrauliche stradali;
3) Realizzazione di opere di sostegno al fine di poter creare gli sbancamenti per la sede stradale, costituite da 2 allineamenti di paratie di pali (D=1.2, ad interasse i=1.5 m) a due livelli di tiranti permanenti (L=18.5 m, i=1.5 m, 5 trefoli) e collegate da un cordolo in testa, e realizzazione di muri in gabbioni di dimensioni variabili per un’altezza di 4.5 m. Il drenaggio delle acque è garantito dalla realizzazione di dreni tubolari a tergo delle opere.
Il dimensionamento geotecnico-strutturale dei pozzi di drenaggio è stato effettuato mediante analisi numeriche di interazione terreno-struttura assial-simmetriche agli elementi finiti (codice di calcolo: Plaxis 2D).
Il dimensionamento geotecnico-strutturale delle paratie è avvenuto mediante analisi di interazione terreno-struttura (codice di calcolo: ParatiePlus).
Le verifiche delle condizioni di stabilità del versante sono state svolte in condizioni statiche e sismiche nell’ipotesi di problema piano, con i tradizionali metodi dell’equilibrio limite globale (codice di calcolo: Slide).
2a commessa:
Progettazione degli Interventi integrativi per il miglioramento delle condizioni di stabilità del corpo franoso profondo mediante la realizzazione di pali di grande diametro. La concezione dell’intervento strutturale è diversa dalle applicazioni di letteratura che prevedono l’utilizzo di pali: in tal caso è previsto, infatti, un intervento “locale” di cucitura realizzando i rinforzi direttamente in prossimità della superficie di scorrimento; i pali risulteranno pertanto ammorsati nella roccia di base, caratterizzata da buone caratteristiche meccaniche. L’obiettivo dell’intervento è quello di realizzare un elemento dotato di elevata resistenza e duttilità capace nel tempo di minimizzare/annullare i cinematismi in corso nonché incrementare gli attuali livelli di sicurezza.
L’intervento è costituito dalla realizzazione di una fila di 36 pali in calcestruzzo armato, disposti ad interasse 7.5 m, aventi diametro 2.5 m e lunghezza 12 m, ubicati a monte della batteria di pozzi drenanti realizzata per la stabilizzazione dello stesso versante, nell’ambito degli interventi del 2015. La posizione altimetrica dei pali è tale da intercettare la superficie di scivolamento, in prossimità della mezzeria del palo stesso.
I benefici in termini di sicurezza sulla stabilità del corpo di frana profondo sono stati verificati in condizioni statiche sismiche mediante analisi di stabilità basate sui metodi dell’equilibrio limite globale. Sono state svolte analisi dinamiche 2D (metodo di Newmark) per la stima degli spostamenti residui del corpo di frana e sulla base di questi è stata accertata la compatibilità cinematico-strutturale degli elementi di rinforzo introdotti (pali di grande diametro) mediante apposite analisi locali tridimensionali (codice di calcolo: Flac 3D).
ASPETTI CHIAVE DEL LAVORO SVOLTO
Progettazione degli interventi geotecnico-strutturali per il miglioramento delle condizioni di stabilità del movimento franoso.